Un parcheggio sottomarino da ben 7mila posti non solo è possibile, ma è già realtà! Ma dove si trova questa meraviglia dell’ingegno umano?
E se non c’è spazio in superficie, sulla terra ferma, che si fa? Ma si costruisce un parcheggio sottomarino ovviamente! E in tal ottica, l’Olanda ha una storia di incredibili successi: già con le dighe artificiali, i cosiddetti polder, infatti, aveva dimostrato come l’essere umano possa “domare” l’acqua. Questa volta, però, pare essersi proprio superata.
Dal 2019, infatti, Amsterdam lavorava a un progetto mastodontico che dopo 4 anni sembra essere pronto. Proprio davanti alla stazione Amsterdam Centraal sorge un parcheggio sottomarino. Per realizzarlo, è stato necessario anche chiudere un canale, bloccando così il flusso dell’acqua, prima di poterlo riaprire per un costo complessivo di 60 milioni di euro. La struttura, però, non è di certo per tutti: il parcheggio è stato pensato, infatti, per tutte le biciclette dei pendolari che usano la stazione per muoversi.
In questo modo, si eviterà la matassa di bici fuori dalla stazione centrale. Stiamo parlando, a differenza dell’Italia, di un numero di biciclette davvero elevato, proprio perché nella capitale olandese la maggior parte delle persone si muove in bici. Il parcheggio quindi, che non accetta auto, è un aiuto concreto per venire incontro ai pendolari, circa 200.000 al giorno, che si spostano solo su due ruote. Ma come funziona esattamente il nuovo e mastodontico parcheggio sottomarino nel cuore della stazione centrale?
Alla scoperta del parcheggio sottomarino di Amsterdam
Ma il parcheggio sottomarino che è ora attivo e aperto al pubblico per chi vuole depositare la sua bici, piace soprattutto per un incredibile sorpresa.
Per 24 ore, infatti, si potrà lasciare gratuitamente la bici, poi si pagherà per il deposito 1,35 euro al giorno. Un prezzo davvero conveniente. Ma non finisce qui. Per poter entrare nel parcheggio sottomarino, innanzitutto bisogna prima passare la carta dei trasporti olandesi, la OV-chipkaart, oppure il Fietstag, si tratta di un chip grazie al quale si può registrare la propria bicicletta. E poi, via libera!
E all’interno del parcheggio – dal quale si entra e si esce con pista ciclabile – oltre a lasciare custodita la propria bicicletta, ci sarà anche uno spazio dedicato proprio alle biciclette in sharing. Tuttavia, per ora questo piccolo e innovativo gioiello dell’architettura presenta un piccolo difetto. Il reporter Thomas Ricker,.infatti, ha sottolineato come al momento non esistano nel parcheggio sottomarino prese per le bici elettriche. Ma magari è solo questione di tempo.
Karola Sicali