Consumando quotidianamente certi alimenti, aumentiamo gli effetti negativi sui nostri organi, muscoli, salute… e invecchiamo senza nemmeno accorgercene!
Mangiare sano è essenziale per preservare la salute perché fornisce al corpo i nutrienti necessari, sostiene il sistema immunitario, previene malattie e aiuta a mantenere un peso equilibrato. Una dieta equilibrata e ricca di frutta, verdura, proteine magre e cereali integrali fornisce energia, promuove il benessere generale e contribuisce a una migliore qualità della vita a lungo termine.
Ci sono delle cattive abitudini alimentari che molte persone commettono senza sapere che queste possono portare ad un invecchiamento precoce del corpo e del sistema immunitario: di seguito andremo a vedere nel dettaglio quali sono le cattive abitudine che molti hanno a tavola e non ci aiutano a preservare la nostra giovinezza
Quali sono le 6 abitudini sbagliate a tavola che ci fanno invecchiare troppo in fretta
Eccesso di zucchero: causa non solo sovrappeso, ma anche un invecchiamento cellulare accelerato. Quando consumati in grandi quantità, glucosio e fruttosio causano la glicazione delle proteine nel nostro corpo. Questo fenomeno porta alla formazione di tossine che danneggiano il collagene della pelle, rendendola meno elastica… e quindi più rugosa!
In media si consumano da 50 a 60 g di zucchero al giorno. L’OMS, che inizialmente raccomandava 50 g/giorno fino al 2014, ora suggerisce di ridurre questa soglia a 25 g (6 cucchiaini). Una quantità adeguata giornaliera comprende 2-3 porzioni di frutta fresca o composta senza zuccheri aggiunti, evitiamo piatti pronti, zuppe in brick, cereali… che sono ricchi di zuccheri nascosti, e limitiamo i dolci a due volte a settimana.
Salumi e fritti: aumentano del 56% il rischio di malattie cardiovascolari (la principale causa di morte nel mondo), accelerando l’invecchiamento. Inoltre, gli acidi grassi saturi presenti nei salumi sono sospettati di favorire lo sviluppo dei tumori e aumentare il rischio di cancro del colon-retto, oltre a contribuire ai fattori di rischio delle malattie cardiache come il colesterolo e il diabete.
Limitiamoci a concederci un piccolo piacere al mese con i salumi più grassi (quelli con il 30% di grassi: mortadella, paté, salsiccia…). Preferiamo invece quelli con il 4-5% di grassi: prosciutto bianco magro, prosciutto di pollame, bresaola. La quantità adeguata giornaliera consiste in 1 fetta di prosciutto o 6 fette di bresaola.
Scarsa presenza di grassi sani: è stato dimostrato che le persone che assumono maggiori quantità di DHA, l’acido grasso omega-3 polinsaturo principale presente nei pesci grassi, hanno una probabilità molto inferiore di sviluppare l’Alzheimer. Già dalla prima porzione, coloro che mangiano pesce azzurro una volta alla settimana hanno il 35% in meno di rischio di contrarre questa malattia rispetto a coloro che ne consumano raramente.
È fondamentale arricchire la nostra dieta con diverse fonti di omega-3. La quantità adeguata settimanale consiste in 2 porzioni di pesce azzurro (salmone, tonno, sgombro, sardine… freschi, surgelati o in scatola) e oli ricchi di omega-3 (noci, semi di colza, semi di lino) nell’insalata, poiché resistono al calore elevato.
Scarsa presenza di proteine: le necessità proteiche non diminuiscono con l’età, anzi aumentano di circa il 20% a partire dai 50 anni. Le proteine aiutano a preservare la massa muscolare e la forza, essenziali per evitare cadute e fratture, oltre a favorire l’assorbimento di alcune vitamine importanti.
Diamo importanza alle proteine animali di alta qualità (uova, pesce selvatico, carni bianche o rosse con massimo il 5% di grassi: carne macinata, fesa di manzo, ecc.), da alternare con proteine vegetali (legumi, cereali). La quantità adeguata giornaliera è di 1-1,2 g di proteine per kg di peso corporeo o 60-72 g di proteine al giorno per una persona di 60 kg. A titolo di esempio: 2 uova contengono circa 12,5 g di proteine; 120 g di pesce contengono da 16 a 23 g di proteine; 100 g di carne contengono da 17 a 29 g di proteine.
Cottura poco controllata: i nostri organi invecchiano più velocemente quando sono carenti di vitamine e minerali. Pertanto, è consigliabile evitare la cottura ad alta temperatura o l’ammollo prolungato, poiché distruggono il 90% delle vitamine e dei minerali presenti negli alimenti. La stessa cosa vale per la cottura alla griglia e la frittura, poiché l’esposizione a temperature elevate o al contatto diretto con le fiamme provoca la formazione di composti chimici cancerogeni (idrocarburi aromatici) derivanti dagli acidi grassi degli alimenti.
Frutta, verdura, germogli, carne e pesce freschi meritano di essere consumati crudi. In questo modo, si ottiene un apporto ottimale di vitamine, minerali e fibre, che rallentano il deterioramento degli organi e assicurano un buon transito intestinale. Le fibre, inoltre, hanno dimostrato di essere utili nella prevenzione di alcuni tumori (colon, seno, prostata). Optiamo per metodi di cottura alternativi e sani, come la cottura a vapore delicata, il wok, lo stufato, il cartoccio, la casseruola e la plancha. Questi metodi preservano le qualità nutritive degli alimenti, cuocendoli nei loro succhi e senza aggiunta di grassi, evitando così la formazione di composti dannosi per la salute.
L’aperitivo: un consumo eccessivo di alcol danneggia la salute mentale accelerando il declino cognitivo. Uno studio recente ha rivelato che le persone che bevono abitualmente (almeno 3 bicchieri al giorno) sviluppano l’Alzheimer in media 4,8 anni prima rispetto a chi beve poco o nulla.
È importante valutare il proprio consumo di alcol quotidianamente su alcool-info-service.fr e, se necessario, limitarlo con l’aiuto di un professionista. La quantità adeguata giornaliera consiste in 1-2 bicchieri di vino rosso di buona qualità durante i pasti. Riserviamo l’aperitivo (1 bicchiere) per il fine settimana e concediamo al nostro corpo almeno 1 o 2 giorni di riposo senza alcolici durante la settimana.